Architecture and Interior Design
Valencia
VIRUTA LAB, È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA E DESIGN IN CUI OGNI PROGETTO NASCE DA UN CONCETTO UNICO. IL LORO APPROCCIO COMBINA SENSIBILITÀ, AUTENTICITÀ E UNO SGUARDO CONTEMPORANEO CHE REINTERPRETA IL CLASSICO, CERCANDO SEMPRE OPERE CON ANIMA E CARATTERE PROPRI CHE TRASCENDANO L’EFFIMERO PER DIVENTARE ESPERIENZE DURATURE.
Per chi non conosce ancora Viruta Lab: come definireste il vostro studio in una sola frase?
Possiamo dire che in Viruta Lab realizziamo architettura intima e d’autore: ogni opera nasce da un concetto unico e si costruisce con una palette di colori, materiali e dettagli pensati per narrare storie personali.
Come vi siete incontrati e cosa vi ha spinto a intraprendere insieme questo viaggio creativo?
Il caso ci ha uniti in uno studio dove l’immediato e lo standardizzato dettavano le regole di quella tipologia di architettura. Alla fine cercavamo di creare opere uniche, con anima e respiro proprio. È così che è nato questo viaggio, un equilibrio strano ma bello: due persone che lavorano come una sola, quattro mani che costruiscono atmosfere che raccontano storie. Puro effetto diapason.
Vi ricordate il primo spazio che avete progettato insieme e cosa avete imparato da esso?
Sì, lo ricordiamo come se fosse ieri: 3500 girandole di carta fatte a mano e sospese dal soffitto per trasformare la biblioteca de Las Naves a Valencia. Un concorso con un progetto pensato per essere effimero, con poche risorse, ma con la convinzione che l’ingegno e la forza del concetto potessero sostenerlo. Quell’esperienza ci ha insegnato che ciò che conta non è il budget, ma la fede che si ripone nell’idea. E la cosa poetica è che ciò che doveva durare solo sei mesi è in piedi da sei anni.
Come si traduce concretamente in architettura e design il dialogo che Casa Gesso stabilisce con l’opera di Ángela García Codoñer?
Casa Gesso reinterpreta i codici visivi di Ángela García Codoñer: la geometria, la ripetizione e la sottigliezza cromatica in decisioni architettoniche che vanno dai dettagli all’atmosfera generale. In definitiva, la casa non illustra la sua opera, la interpreta e la prolunga, diventando un’estensione del suo pensiero critico ed estetico.
Il cortile interno è il cuore della casa. Come è nata questa decisione e che ruolo ha nell’esperienza quotidiana dello spazio?
Abbiamo deciso di collocare il cortile al centro dell’abitazione perché abbiamo capito che doveva essere il suo cuore, sia fisico che emotivo. Risponde anche alla conseguenza naturale di ascoltare sia lo spazio e rispondere alla sua geometria, sia gli abitanti e il desiderio di uno spazio intimo all’aperto. La tipologia del cortile, nella linea di Mies van der Rohe, è per noi uno dei modi più belli e poetici di abitare.
Se non esistessero limiti di budget o tempo, quale progetto vi piacerebbe realizzare?
Se non esistessero limiti, a Viruta Lab ci piacerebbe progettare un campo santo. È un luogo dove l’architettura trascende la funzione e diventa memoria, silenzio, atmosfera. Basta pensare a opere come il Cimitero nel bosco a Stoccolma di Erik Gunnar Asplund e Sigurd Lewerentz, o il Cimitero Sayama Lakeside in Giappone di Hiroshima Nakamura & Nap, spazi che emozionano perché sono pensati dai sensi. Lì la luce, i materiali e soprattutto il concetto sono capaci di trasformare il lutto in un’esperienza poetica costruita.
Perché scegliete The Masie?
Ciò che apprezziamo di The Masie è la capacità di creare mobili con un’identità propria, ma che allo stesso tempo invitano a essere interpretati all’interno di ogni progetto. I loro design trasmettono freschezza, onestà e un certo coraggio. Sono pezzi che non cercano di essere neutrali o invisibili, ma neanche cadono nell’eccesso. Questa sincerità formale e cromatica si collega molto con la nostra visione di architettura e design d’interni.
Cosa vi ispirano i nostri mobili?
I vostri design ci ispirano a pensare che anche i mobili possano essere memoria futura: istanti di vita che, grazie a un tavolo, una sedia, una lampada, diventano indimenticabili.
Quale tendenza attuale nell’interior design pensate scomparirà presto?
Più che prevedere cosa scomparirà, ci piace immaginare cosa vorremmo che svanisse: la moda dei materiali falsi, quelli che simulano ciò che non sono. Crediamo nel ritorno all’autenticità: pietra che è pietra, legno che è legno e gesso che respira come gesso. E con questo, recuperare la figura dell’artigiano che conosce il suo mestiere e lo trasforma in arte.
"Sarebbe un sogno tornare a quel modo di lavorare onesto, dove scegliamo un materiale con i suoi pregi e difetti, e dove a comandare non sono mode o tendenze."
Pezzo preferito di The Masie
Per noi la poltrona Rinu ci ha sempre conquistato, è un pezzo senza tempo che reinterpreta il classico con uno sguardo contemporaneo, riflettendo l’essenza di Viruta Lab.
Un colore
Ci è impossibile sceglierne uno solo. Ogni “viruta” che nasce nel nostro studio porta una tonalità diversa, come se ogni progetto respirasse la propria tonalità.
Stile preferito
Ci interessa l’autenticità e l’architettura intima. Se dovessimo definirlo, diremmo che è uno stile senza tempo, che non passa di moda, con un linguaggio sobrio e sensibile allo stesso tempo. Uno stile capace di emozionare senza artifici.
Campagna o città
La città ci ispira e la campagna ci equilibra, questo può essere un buon riassunto.
Riferimenti — Il tuo icona nell’interior design è …?
Tra i nostri riferimenti in architettura c’è sempre Mies van der Rohe, per la poesia del vuoto e la bellezza dell’essenziale; Carlo Scarpa e Frank Lloyd Wright, per il modo in cui accarezzano i materiali fino a farli dialogare; e Luis Barragán, per trasformare luce e colore in esperienze quasi spirituali. Nel design d’interni figure come Jean-Michel Frank, per la sua sobrietà trasformata in eleganza senza tempo; Eileen Gray, per la sua libertà e modernità anticipata; e Charlotte Perriand, per la freschezza con cui seppe unire artigianato, natura e vita. Tutti loro ci ricordano che la vera modernità nasce dall’autenticità e dal rispetto per l’essenziale.